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#relazioni
Esiste un timing ideale per consumare il primo rapporto all'inizio di una nuova relazione?
Esiste un timing ideale per consumare il primo rapporto all'inizio di una nuova relazione?
Esiste un timing ideale per consumare il primo atto sessuale all'inizio di una nuova relazione? È preferibile rimandare o agire tempestivamente? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le scelte? Anche se non esiste una risposta universale a queste domande, siamo divisi tra coloro che optano per la pazienza e quelli che invece si lasciano trasportare dall'istinto immediato. È una distinzione tra chi abbraccia il "carpe diem" e chi invece procede con cautela, attenendosi al detto "festina lente".

È importante notare che ciò che funziona con alcuni partner potrebbe non funzionare con altri, quindi potremmo aspettare con uno e agire con un altro. Tuttavia, studi recenti suggeriscono che questa scelta potrebbe non influenzare significativamente la soddisfazione all'interno della coppia. Se la relazione va avanti o meno non è fortemente correlata al momento in cui avviene il primo rapporto sessuale.

Ma quali sono i fattori che influenzano questa scelta? Sicuramente le motivazioni dietro queste decisioni sono sia personali che culturali. Dal punto di vista evolutivo, l'attesa può garantire la presenza continua del partner, ma se prolungata troppo a lungo, può portare al timore di un allontanamento. D'altra parte, agire porta a una gratificazione immediata, ma è accompagnata dal timore di compromettere la relazione.

Rispetto a questa dicotomia, uomini e donne tendono ad avere opinioni divergenti. Gli uomini solitamente credono che sia importante testare la compatibilità sessuale fin dall'inizio, mentre le donne tendono a pensare che ci dovrebbe essere un periodo di attesa per valutare l'intesa emotiva prima di quella fisica. Ad esempio, secondo un sondaggio condotto su un milione di individui il 28% aspetterebbe uno o due appuntamenti, il 47% tre o quattro, il 20% sei o più, mentre il 5% aspetterebbe fino al matrimonio per avere rapporti sessuali.

Sebbene la maggioranza delle persone creda in un periodo di attesa, non è certo che questo porti a una relazione migliore in futuro. In altre parole, l'astinenza accresce il desiderio e rafforza la relazione, oppure è la verifica immediata della compatibilità sessuale che assicura una maggiore felicità nella coppia? Un esempio è uno studio del 2014 che ha studiato la relazione tra il momento del primo atto sessuale e la qualità della stessa in un campione di 10.000 persone coinvolte in una rapporto "serio o stabile", evidenziando che coloro che avevano rapporti sessuali al primo appuntamento o nelle prime settimane riportavano lo stesso livello di soddisfazione relazionale di coloro che avevano aspettato più tempo.
Sebbene coloro che optano per l'attesa e coloro che scelgono l'astinenza mostrassero punteggi leggermente superiori rispetto a chi ha avuto rapporti sessuali iniziali, la differenza era così trascurabile che non influiva significativamente sulla qualità della vita effettiva.

Un precedente studio del 2012 fornisce ulteriori prove a sostegno dell'idea che il momento del primo atto sessuale non sia particolarmente rilevante. Questo studio ha rilevato un'associazione tra sesso "precoce" e una qualità della relazione inferiore, ma ha anche indicato che questa associazione era principalmente dovuta al fatto che le coppie che avevano avuto rapporti sessuali iniziali vivevano insieme da più tempo. Infatti, il sesso precoce è spesso accompagnato da una convivenza più lunga, che a sua volta è associata a livelli più bassi di soddisfazione.

Quali conclusioni possiamo trarre? La buona notizia è che, secondo le evidenze scientifiche, il momento del primo atto sessuale non è determinante per la futura soddisfazione della relazione. La cattiva notizia è che vivere insieme ha un impatto significativo sulla soddisfazione della coppia. In altre parole, ciò che conta non è tanto condividere il letto quanto condividere lo stesso tetto!

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